Quasi una ventina di appuntamenti in tre giorni, più due sessioni dedicate agli studenti.
Questi eventi e molto altro hanno animato il festival “CI.TE.MO.S. andato in scena per il secondo anno consecutivo a Vicenza e imperniato su presente e futuro della mobilità sostenibile.
Un tema ben riassunto nell’ultimo appuntamento in programma dal titolo “Quale politica industriale per facilitare la mobilità sostenibile e il comparto produttivo collegato?” che si è svolto al Palladio Museum di Vicenza, e al quale sono intervenuti, dopo i saluti del direttore generale di Confartigianato Vicenza, Pietro Francesco De Lotto, e di Cesare Fumagalli, Segretario Generale Confartigianato Imprese, Valerio Rossi Albertini (fisico nucleare e primo ricercatore CNR), Enrico Quintavalle (responsabile Ufficio Studi Confartigianato imprese) che ha presentato un’analisi sulla mobilità sostenibile in Italia e in Europa, e Mark Aguettaz di GIPA Automotive Aftermarket Intelligence.
Tecnologia – Mobilità sostenibile – Mercato del lavoro. I motori del mutamento
È stato questo l’eloquente titolo scelto per l’incontro di inaugurazione del festival CI.TE.MO.S. (acronimo di Città, Tecnologia, Mobilità Sostenibile).
Il Festival Citemos
Promosso da Confartigianato e Comune di Vicenza con il contributo della Camera di Commercio, di EBAV (Ente Bilaterale Artigianato Veneto), Intesa Sanpaolo, Mercedes Smart, Trivellato, AIM e Itas, in collaborazione con Confindustria e Confcommercio e col patrocinio del Ministero dell’Ambiente, il Festival per tre giorni ha proposto incontri ed eventi proprio sui temi delle nuove tecnologie, per la mobilità sostenibile e i relativi riflessi sulla vita dei cittadini e delle imprese, dando loro uno sguardo da più angolazioni per capirne la complessità ma anche le potenzialità.
A fare da introduzione ai tanti eventi del Festival è stato l’appuntamento di inaugurazione ospitato nella Sala Stucchi del Comune di Vicenza.
Si pensava che le tecnologie ci portassero a muoverci meno, invece ci muoviamo comunque tantissimo.
Mobilità sostenibile significa coniugare lo spostamento dell’informazione con la dimensione umana, con la dimensione culturale e anche con quella pratica. Ci ritroviamo dunque in un nuovo ecosistema, all’interno del quale vi sono moltissimi attori: cittadini, istituzioni, aziende (piccole, medie e grandi), ambiente e tecnologie. La protagonista diventa la città di Vicenza, che si ritrova a cambiare insieme alle tecnologie, grazie allo sforzo di numerosi attori istituzionali.